mercoledì 22 aprile 2015

IDEE SBAGLIATE SULLA CATEGORIA

UN ESERCITO DI VENDITORI


230.000 agenti, questo è il numero di venditori che giornalmente scende in piazza in Italia per promuovere la vendita di ogni tipologia di prodotto.
Un esercito silenzioso, quasi invisibile, non avvezzo a manifestazioni o piazzate, una armata pacifica che quotidianamente muove il 70% del prodotto interno lordo partecipando così in maniera diretta alla crescita dell’economia nazionale.
Nonostante il ruolo così importante per il sistema produttivo, nulla o poco si conosce dell’animo del venditore, del suo mondo, delle sue aspirazioni, delle sue ansie, dei suoi timori; dell’agente si conosce solo l’aspetto più superficiale, quella patina esterna quel velo di immagine che non risponde alla realtà. Lo stereotipo è quello del giovane ben vestito, con un’auto lussuosa, con portatile , palmare o ipad , che frequenta locali lussuosi.
La realtà è ben diversa, come in tutte le attività imprenditoriali o professionali , il reddito è variabile e non è affatto vincolato né alla professionalità nè alla sola capacità dei singoli, essa è spesso frutto di fattori diversi, come il settore di appartenenza, il luogo dove si svolge l’attività, le aziende rappresentate, ed altre cause esterne che possono riguardare le microaree operative.
Da una analisi dei dati in ns possesso, viene fuori che il 30 % degli agenti commerciali ha un reddito lordo inferire ai 25.000,00 € l’anno, reddito che equivale a meno di mille euro netti mensili, meno di un salario , vicinissimi alla soglia di povertà.
Certo, potrebbero anche cambiare lavoro, ma la gran parte di questi lavoratori, non hanno scelto scientemente ma sono stati costretti; erano lavoratori dipendenti, viaggiatori piazzisti, trasformati in agenti, così da aumentare le ore lavorative, con meno soldi, meno garanzie, ferie non pagate, malattia a carico del lavoratore, trasferimento del rischio dall'impresa  al lavoratore, con l’unico risultato di dare maggiori utili alla mandante ed in alcuni casi ridurre i costi.
La maggior parte di questi colleghi non sono veri e propri agenti commerciali, ma sono in gran parte dei veri piazzisti, una categoria di lavoratori che fino a qualche tempo fa era classificata come dipendenti, e che da qualche tempo, in barba a tutte le leggi, gli orientamenti giuresprudenziali, alla latitanza e/o connivenza degli ispettori del lavoro, sono stati inquadrati agenti per eludere le norme contrattualistiche e lo statuto dei lavoratori ad esclusivo vantaggio di mandanti senza scrupoli. Chi sono questi lavoratori, sono padroncini che consegnano il latte dalle varie centrali ai rivenditori, sono i venditori di patatine, di gelati, di surgelati, di mozzarelle ed altri ancora.
Questo è il motivo per cui in Italia il numero degli agenti è 5 volte superiore a quello della Germania, Francia, Inghilterra.
In fin dei conti licenziare, pardon, disdire un contratto di agente commerciale è pressocchè a costo zero, non perchè non vi siano diritti, anzi, ma  con tutte le clausole inventate dalle nostre mandanti, mancato raggiungimento del target, insoluti che superano il 2%,  ed altri cavilli, si è cercato di liquidare la categoria con un costo zero, complici involontari, (fino ad un certo punto) gli agenti,  i quali non si informano, non fanno squadra, non si rivolgono alle associazioni per vedersi riconosciuti i propri diritti. Negli altri paesi l’onere finanziario per la chiusura del contratto è molto alta così da far riflettere prima di cessare un rapporto, ma ancora di più dovrà far riflettere prima di affidare un mandato; tutto ciò potrebbe essere chiamato, inizio di una qualificazione professionale.
Purtroppo in tutto questo ha colpa anche il lavoratore; disinformazione, paura, inconsapevolezza, buona fede, bisogno, INDOLENZA,  hanno contribuito ad accettare le varie situazioni. Forse le cose stanno per cambiare anche da noi, le recenti sentenze sia Europee che di cassazione relative all’indennità di cessazione rapporto ed alle motivazioni sull'addebito della colpa, stanno aprendo una breccia in quella che fino ad oggi è stato il potere delle mandanti, ma fino a quando vi saranno associazioni di agenti che aderiscono alle controparti o altre associazioni che hanno come unico interesse la poltrona ENASARCO, difficilmente l’agente potrà trarne vantaggio.
Gianni Di Pietro
V. Presidente Nazionale USARCI

da un articolo rielaborato, da me pubblicato il 25 Luglio 2007

1 commento:

Attimolibero ha detto...

Ottimo articolo,complimenti